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    Il principio di equivalenza al centro del convegno sulla contrattazione collettiva di qualità

    Al centro del dibattito il principio di equivalenza dei contratti

    CONTRATTAZIONE COLLETTIVA DI QUALITÀ: IL CONVEGNO DEL 30 OTTOBRE ALLO STADIO SAN SIRO

    Il 30 ottobre 2025 si è svolto presso lo Stadio San Siro di Milano un importante convegno dedicato al tema “Contrattazione collettiva di qualità: Welfare contrattuale e opportunità nel terziario e turismo“.

    L’incontro ha posto al centro del dibattito il principio di equivalenza tra contratti collettivi, introdotto dal nuovo Codice degli Appalti, una questione di cruciale rilevanza per contrastare il fenomeno del dumping contrattuale.
    Come sottolineato dal Presidente dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro Potito di Nunzio, il tema dell’equivalenza contrattuale rappresenta oggi una sfida fondamentale per i consulenti del lavoro chiamati a valutare la conformità dei CCNL nelle gare d’appalto pubbliche.

    Durante i lavori è emerso anche un dato allarmante: sui circa mille contratti collettivi depositati presso il CNEL, circa due terzi presentano tutele economiche e normative significativamente inferiori rispetto ai contratti più rappresentativi, con differenze retributive che possono raggiungere i 7-8 mila euro annui. Per questo è necessario reinterpretare il concetto di equivalenza alla luce dell’articolo 36 della Costituzione, orientandolo verso il principio del “magis”, ovvero della massima tutela possibile per il lavoratore.

    È stato ribadito il ruolo centrale della contrattazione collettiva come “spina dorsale del sistema di protezione sociale italiano”, sottolineando l’importanza della detassazione per il recupero del potere d’acquisto dei salari.

    Gli interventi hanno evidenziato come la bilateralità costituisca un elemento imprescindibile nella valutazione della conformità dei contratti collettivi all’articolo 36 della Costituzione, rappresentando un criterio distintivo per identificare e contrastare i cosiddetti “contratti pirata”.

    Il convegno ha dimostrato l’urgenza di un intervento normativo chiaro che tuteli i lavoratori e garantisca una concorrenza leale tra le imprese, valorizzando la qualità della contrattazione collettiva.